Effetti del fitness aerobico dal cervello allo spirito

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 14 ottobre 2017.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: DISCUSSIONE]

 

La pubblicazione la scorsa settimana della nota dal titolo “Come il fitness aerobico modella le connessioni cerebrali” ha suscitato grande interesse e curiosità. In particolare, ha attratto l’attenzione il rapporto fra gli effetti dell’allenamento motorio e la fede religiosa, visto che Kenneth Cooper, padre del fitness aerobico e fervente cristiano quotidianamente impegnato presso la sua comunità parrocchiale, ha teorizzato in un saggio il connubio fra pratica fisica e spirituale. Alla richiesta di approfondimento su questo aspetto diamo risposta attingendo soprattutto ad una lunga intervista concessa qualche anno fa da Cooper alla rivista Faith & Fitness[1].

Il concetto di fondo seguito dal padre dell’esercizio aerobico è la necessità di una guida consapevole e responsabile di se stessi che riguarda allo stesso tempo il corpo e lo spirito. Avere un regime costante di impegno fisico accresce anche la buona disposizione mentale verso il prossimo, che è un aspetto fondamentale della fede cristiana di qualsiasi confessione ed una potenziale fonte di stimoli sociali. Nell’intervista il medico americano prende le mosse dalla realtà del 1970, quando ha avuto inizio l’attività del suo primo centro e della fondazione per lo studio degli effetti dell’esercizio aerobico sulla salute: “Ritornando al 1970 non vi erano dati che mostrassero il valore dell’esercizio. Era tutto basato sull’idea che ‘ti fa sentire bene’. I dati erano sospetti. Si diceva alla gente quello che voleva sentirsi dire. Esageravano e a volte mentivano. Il nostro proposito è stato raccogliere dati. Questo è esattamente ciò che abbiamo fatto per gli scorsi trent’anni. Noi abbiamo pubblicato e dimostrato che l’esercizio [walking][2] riduce la morte da tutte le cause del 58% ed ha la potenzialità di accrescere la durata della vita di sei anni”.

L’intervistatore gli chiede allora del libro Faith-Based Fitness pubblicato nel 1995, in particolare se abbia avuto successo solo tra i cristiani conservatori. Risponde Cooper:

“No, assolutamente no. La gente, nel corso degli anni, mi ha chiesto come avessi avuto tanto successo. Nel 1970 il mio lavoro era controverso. I colleghi che mi sostenevano dicevano: Tu non puoi limitare la tua pratica medica al solo prenderti cura delle persone sane […]. Ora noi abbiamo uno staff di oltre 700 membri. Abbiamo 29 medici nel nostro staff. Stiamo costruendo un centro interamente nuovo […].

Avevo quarant’anni quando mia moglie ed io eravamo ridotti in ginocchio e pregammo disperatamente per tre giorni per sapere cosa fare lasciando tredici anni di una promettente carriera nella Air Force. Andammo in un posto nuovo. Le possibilità di sopravvivenza erano una su mille. Ripenso a questo passato e la ragione numero uno del mio successo è l’intervento divino. Non puoi credere quanto ho pregato negli anni che Cristo ci guidasse. Per tanti anni – avendo decisioni da prendere, io volevo fare le cose in un modo, ma non lo facevo e facevo in un modo diverso. Guardando indietro, sarebbe stato un disastro se fossi andato per la via che volevo percorrere. L’intervento divino – In ogni modo. La mia fede – è l’origine del mio potere […].

L’intervistatore chiede quale sia lo scopo principale del suo libro. Ecco la risposta:

“È dare energia alle persone. Lo scopo è dire loro che ciò in cui crediamo è una delle cose più potenti che abbiamo. Se abbiamo forti convinzioni spirituali, insieme con la disciplina, possiamo raggiungere un livello di completa forma, sia spiritualmente che fisicamente. Io cerco di spiegare nel libro che finché tu non sei sia spiritualmente che fisicamente in forma tu non sei realmente in forma. Non conoscerai e non avrai la gioia e la pace nella vita che tu vuoi. La combinazione di entrambe produce un effetto sinergico. Io comincio la giornata con la preghiera e lo studio della Bibbia. La mia lista di preghiere include tutti i miei pazienti. Ho una giornata molto piena. Io ho 76 anni [al momento dell’intervista, NdT] e ancora lavoro 60 ore la settimana. Prima di tornare a casa in tarda sera lavoro al nostro fantastico fitness center. Per l’ora di ritorno ogni sera ho fatto una buona giornata di lavoro. Sono stato sia benedetto spiritualmente la mattina sia benedetto fisicamente nel pomeriggio”.

Più avanti, Cooper su questo stesso tema dice:

“Sono produttivo. Lavoro, tengo conferenze, ho un programma radiofonico, ho grandi progetti per la legislatura dello stato, sto facendo un progetto di costruzione da un miliardo di dollari e sono attivo nella mia chiesa. In nessun modo potrei fare tutto ciò se non fossi in buona forma […]. Non è lo stress che uccide, è il modo in cui tu gestisci lo stress che ti uccide. Finché non assumiamo una responsabilità personale per la nostra salute non andremo mai avanti”.

A proposito dei rapporti fra forma fisica e spiritualità, riferisce il racconto di una signora:

“Una volta suo marito ha preso parte ad un programma di esercizio motorio che migliorò la sua forma fisica così tanto (entrambi non erano mai stati così bene in tanti anni) che decise di ritornare a frequentare la chiesa con lei. C’è un rapporto fra le due cose? Non lo so. Io credo che alcune delle qualità che la vita assume quando tu sei in forma ti danno più di una dimensione spirituale. Cominci a considerare le cose secondo una prospettiva più ampia e realizzi che ‘Non posso continuare a fumare e mantenere un alto livello di forma’, ‘Non posso continuare a mangiare abusando della dieta e del peso e mantenere un alto livello di forma’. Può darsi che alla fine si pensi: ‘Bene. Sono giunto così lontano nella mia vita fisica, può darsi che io debba guardare alla mia vita spirituale’”.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura della nota pubblicata in NOTE E NOTIZIE la scorsa settimana: Come il fitness aerobico modella le connessioni cerebrali.

 

Roberto Colonna

BM&L-14 ottobre 2017

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

_____________________________________________________________________________________________________________________

 

La Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale non-profit.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] Il testo integrale dell’intervista, introdotta da una nota editoriale, è reperibile in rete su Churchfitness.com. Per un cenno biografico introduttivo su Kenneth H. Cooper si rimanda al testo della citata nota: Note e Notizie 07-10-17 come il fitness aerobico modella le connessioni cerebrali.

[2] Il “walking” in parentesi è aggiunto dall’intervistatore di Faith & Fitness.